Buongiorno.
Riporto di seguito la mia esperienza sull’isola
Il viaggio in aereo è stato lungo e più stressante del solito, per cui auguravo a me stessa e agli altri passeggeri che lo svago potesse iniziare.
Quest’attesa viene tagliata da una prima comunicazione iniziale, non bella: “i bagagli verranno consegnati in serata”.
È consuetudine avvertire i passeggeri di tale disagio. Ma la situazione è diventata ancora più complessa quando ci indirizzano in una sala, per attendere, cosa? Il nulla.
È sicuramente importante sapere l’inglese, ma se una persona non mastica la lingua in una maniera fluida, cosa fa ?
E qui pongo la mia domanda: ma le ragazza di Turisanda, sono lì a fare che cosa ? Le veline su canale 5?
Con gran fatica poi ho tirato fuori dal mio bagaglio l’essenziale per fare almeno il bagno.
Le persone erano stanche e l’aria si poteva fendere proprio come quando un’ago sfiora un palloncino.
Dopo circa 30 minuti di idrovolante, metto finalmente piede sull’isola.
La responsabile Martina ci ha accolto fornendoci le giuste comunicazioni, tra queste quella che ha colpito fortemente la mia sensibilità “ arachidi e nocciole poste nelle vostre ville, se volete consumarle, dovete pagarle, mentre invece il caffè è gratis.
Ora la domanda sorge spontanea, ma dopo l’elevata somma che ho versato per questa vacanza, dovrei pagare delle nocciole che al LIDL quasi regalano. Allora mi sono interrogata. Se non mangio le nocciole perché si pagano e non bevo il caffè nonostante fosse gratis, cosa dovrei fare? Prendere le cialde e portarle a casa mia ? Ma no, io sono una signora.
Arrivata nella mia camera, mi accorgo subito che le sdraio posizionate sul terrazzo, sono un vero e proprio pegno per chi vuole spezzare la sua schiena. E poi le scale che portano al mare, andrebbero pulite.
Insomma, in vacanza si cerca la comodità.
Proprio in merito a questo, mi soffermo su un altro punto a sfavore: assenza totale di lettini sulla spiaggia. L’unico lettino comodo era la distesa bianca della sabbia, che a dire il vero apprezzo, così come il mare, anche se la sfiga del tempo non ha poi così giovato la mia permanenza, ma per questo non condanno nessuno.
Procedendo poi l’analisi, attribuisco alla cucina una mediocrità, per essere buona. I primi giorni sono stati più folcloristici, mentre sul finire della settimana, il ripetersi e il riproporre di alcuni piatti è risultato noioso.
In alcuni momenti la gentilezza e cordialità dei gestori sparisce quando viene chiesto loro di attaccare dei tavoli per far accomodare più persone, conosciute sull’isola.
Insomma, i primi giorni sono poi trascorsi e sul finire della settimana le cose si complicano come se qualcuno si stesse vendicando del mio viaggio.
La mia passione per il canottaggio, mi ha spinta il primo pomeriggio di sabato 17 a recarmi per prendere la canoa, ma la sfiga vuole che i remi non c’erano e per di più non c’era nessun responsabile a servire tale servizio. Restando sempre in tema con la stessa giornata, la sera, sono stata richiamata, perché mi sono permessa alle ore 19:30, dato che non c’erano più tavoli a disposizione per poter cenare, di prendere due stuzzichini recandomi al bar per accomodarmi e mangiare con tranquillità.
Ammetto che il richiamo mi ha infastidito, tale da ordinare un’ulteriore calice di vino, e se poi devo dirla tutta anche sul vino, beh quello che in Italia chiamano “tavernello” è di gran lunga superiore.
Colgo ora l’invito alla sintesi comunicandovi quanto segue: spero che questo messaggio possa essere uno spunto di riflessione per chi deve decidere se scegliere questo villaggio per le proprie vacanze!